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Naho è entrata nella mia vita il 14 aprile 2010 e appena l'ho vista ho capito che lei sarebbe stata l'amica più cara che potessi trovare a NYC. Ero seduta a lezione e cercavo di capire cosa l'insegnasse intendesse con quel "may have" quando la porta della classe si è spalancata e una ragazza giapponese sulla trentina ha fatto capolinea e si è seduta alla mia destra. Altissima, magrissima e bianchissima (ma non alla Casper, proprio bianca latte intendo, candida) ha appoggiato con delicatezza una Evian e i due muffins al mirtillo più grossi che avessi mai visto in mezzo al tavolo e con le sue mani fresche di una manicure impeccabile ha estratto con non calanche dalla borsa Miu Miu uno specchietto. Controllato che tutto nel suo viso fosse in ordine e aver dato un tocco di cipria al naso ha chiuso con un colpo secco la trousse, si è girata verso di me (che credo avessi avuto ancora la bocca spalancata) e rivelando un sorriso a 34denti mi si è presentata.
Con lei ho vissuto NY da ogni punto di vista. Shopping in notturna in show room temporanei allestiti in hotel di lusso sulla sesta (con vestiti tg 0 in cui bisognava entrare per forza), serate da mille e una notte a litri di champagne,  feste in appartamento, muffin agli oreo e pizza e sushi fatti in casa, corse lungo l'east river e picknic a central park, giri turistici in città e una cinque giorni a Miami con tanto di squalo,yoga sulla spiaggia e aereo perso al ritorno.
La conoscevo da solo un mese, ma quando sono partita l'ho vista rincorrere il taxi come nei film come se la conoscessi da sempre.
L'ho ritrovata a Milano e l'ho inseguita a Tokyo, e siamo ritornate a M
ilano...

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What's next? Scambi culinari per ora!

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